L’anfiteatro di Verona è uno dei più grandi monumenti risalenti all’epoca romana e indubbiamente quello meglio conservato.
È più noto con il nome di “Arena”, che in latino significa sabbia, la quale veniva usata per coprire l’area dove si svolgevano i giochi e gli spettacoli.
È uno dei più grandi e più prestigiosi monumenti archeologici d’Europa, il terzo anfiteatro più grande del continente dopo il Colosseo a Roma e l’Anfiteatro Campano, vicino a Napoli.
Sebbene sia noto che l’Arena fu edificata durante il I secolo d.C. – negli ultimi anni del regno dell’imperatore Augusto – storici e architetti non sono ancora concordi nel definire la data precisa della sua costruzione.
In origine era situata fuori dalle mura romane della città.
È sopravvissuta all’azione del tempo, anche se la forza della struttura è stata severamente provata da alcuni terremoti.
Per costruire l’Arena in modo così forte e duraturo, i Romani scavarono una depressione nell’altura chiamata Pastello, e stesero fondamenta cementizie per formare la base. Per garantire un adeguato drenaggio fu progettato un complesso sistema di fognature: tre grandi cloache anulari si aprivano sotto il pavimento delle tre gallerie concentriche che costituivano la struttura portante del primo piano. Altre due seguivano gli assi principali – maggiore e minore – dell’edificio, e convogliavano il deflusso di tutto il sistema fognario verso l’Adige (una di esse è stata esplorata per circa cento metri al di fuori dell’anfiteatro).
Si tratta di fogne di grandi dimensioni, circa due metri d’altezza e di varia larghezza, costruite con ciottoli legati con malta, alternati a strati orizzontali di tre mattoni ciascuno. La loro copertura fu ottenuta con lastroni di pietra. Questa tecnica è molto simile a quella usata per il sistema fognario di Verona che appartiene alla prima pianificazione urbanistica della città, realizzata subito dopo il 49 a.C. Questo ci fa credere che la data della costruzione dell’anfiteatro non possa essere collocata dopo i primi decenni dell’era imperiale.
L’Arena si presenta con due soli ordini di arcate ed è collocata in una depressione del terreno profonda circa due metri rispetto al livello della strada. Originariamente, la cinta esterna era sviluppata su tre piani di arcate marmoree, ma il 21 maggio del 1117 un terremoto causò il crollo dell’anello più esterno del quale rimase solo un’ala sul lato nord-ovest del monumento.
L’ala è composta da cinque colonne e quattro arcate interposte su ognuno dei tre piani. È alta più di trenta metri, esclusa la corona superiore del muro. Essa ci dà un’idea dell’ aspetto originario della facciata, costituita da 73 colonne di”pietra veronese”. Questo tipo particolare di pietra proveniva da S. Ambrogio di Valpolicella nei pressi di Verona e fu anche utilizzata per erigere le porte della città e altri monumenti risalenti al I secolo d.C. Ogni colonna ha una pianta quadrata di due metri di lato. Ogni livello era formato da 72 volte. Le arcate si aprivano su un corridoio di circa quattro metri e mezzo di larghezza che corr eva lungo il livello del secondo anello. Questo corridoio disponeva di passaggi e scale che conducevano fuori ed era coperto alla sommità in modo da permettere agli spettatori di sedersi con facilità sui gradoni e di ripararsi dalla pioggia e dal sole.
L’Arena forma un’ellisse con asse maggiore interno di 75, 68 metri e quello minore di 44,43. Gli assi esterni, incluso quindi anche il muro più esterno che, come già detto, è quasi completamente scomparso, misurano 152 e 123 metri. Le 45 file di gradini marmorei dell’auditorium che hanno un’altezza media di 45 centimetri sono formate da un blocco di pietra spesso 40 metri, e sono sostenute da arcate e muri disposti in quattro anelli. L’anello più esterno aveva la funzione di facciata. Il secondo anello – che possiamo vedere oggi in seguito al crollo del primo – fu rinforzato con un conglomerato molto resistente di cemento, ciottoli di fiume e frammenti di mattoni o terracotta.
Il palco che si trova ora ogni estate in Arena è il più grande del mondo. Misura 47 metri per 28. Lungo tutta la circonferenza dell’anfiteatro corrono dei locali soppalcati: quelli dietro al palcoscenico sono usati come camerini per gli artisti, che raggiungono il palcoscenico scendendo una scala di legno.
Il buono stato di conservazione del monumento è chiaramente da ricondurre al suo utilizzo nel tempo. In passato l’anfiteatro era un importante luogo di ritrovo culturale e di svago, così come un punto d’incontro per la società. Dall’inizio della sua esistenza l’Arena ospitò combattimenti di gladiatori, circo, giostre, tornei, e spettacoli equestri. Dal XVIII secolo in avanti le rappresentazioni teatrali divennero tipiche. La prima rappresentazione del Festival fu data il 10 agosto 1913, con Aida di Giuseppe Verdi. Da allora l’Arena è sempre stata identificata con l’opera ed è progressivamente migliorata realizzando spettacoli di alto livello e attirando un vasto pubblico. La stagione lirica dell’Arena porta a Verona mezzo milione di persone all’anno e più di 15.000 spettatori confluiscono nell’anfiteatro ogni sera della stagione: un pubblico cosmopolita che viene dall’Europa e da tutto il mondo.