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Jean-Michel Jarre a Venezia «Un sogno suonare qui»

Jean-Michel Jarre a Venezia «Un sogno suonare qui»

Anna eventi

Aprile 15th, 2025

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Il visionario compositore e pioniere dell’elettronica sarà il 3 luglio in piazza San Marco con uno show immersivo

Jean-Michel Jarre ritorna in Italia in grande stile, annunciando una stagione italiana concepita come un’opera totale: un viaggio attraverso suono, immagine e intelligenza artificiale che coinvolgerà il leggendario compositore da maggio a novembre, con un percorso che si snoderà attraverso Milano, Venezia e Pompei, intrecciando installazioni, mostre e concerti in un’esperienza immersiva senza precedenti.

Pioniere della sperimentazione tecnologica, Jarre continua a esplorare il dialogo tra analogico e digitale, tra reale e virtuale, spingendo i confini dell’arte e della musica. Questa stagione italiana si propone di essere una celebrazione della sua ricerca, ma ancora di più un invito al pubblico a lasciarsi trasportare in un universo dove l’intelligenza artificiale diventa uno strumento poetico e generativo, capace di trasformare la percezione dello spazio e del tempo.

Il “viaggio in Italia 2025” di Jarre è diviso in tre momenti: dal 10 maggio al 23 novembre sarà alla 19ª Mostra Internazionale di Architettura della Biennale di Venezia, curata da Carlo Ratti, dove presenterà l’installazione «Oxyville»; dal 12 giugno al 7 settembre all’iMEET Digital Culture Center di Milano presenterà «Promptitude», sua prima mostra di opere visive; a coronare il tutto, i «live shows»: il 3 luglio in piazza San Marco a Venezia, un concerto promosso da Veneto Jazz, con Influxus, Eventi Verona e Concerto Music, in collaborazione con Città di Venezia e Vela, e il 5 luglio a Pompei.

Jarre, cosa rappresenta Venezia per lei?
Una perenne fonte di ispirazione, attraverso il cinema, ovviamente con «Morte a Venezia» di Luchino Visconti, e poi la musica di Vivaldi e… il cocktail Bellini – scherzo! Esibirmi a Venezia è sempre stato un sogno per me, e adesso si avvera.

La sua musica dialoga con gli spazi e ne crea di nuovi. Cosa ha pensato per lo show di piazza San Marco?

Da sempre penso che la musica sia connessa all’architettura, visto che hanno in comune due elementi come tempo e spazio. Non fossi diventato un musicista, sarei un architetto. Nel mio progetto «Oxyville spingo gli ascoltatori a chiudere gli occhi e immaginare una città ideale, basandosi sulla musica. Per quanto riguarda il concerto in piazza San Marco, suonare lì significa confrontarmi con gli architetti innovatori che l’hanno costruita. Per rendere omaggio a un luogo così magico devo creare qualcosa di innovativo a mia volta, utilizzando l’Intelligenza Artificiale e il suono immersivo. Venezia è percepita in tutto il mondo come una città romantica, e mi piacerebbe mostrare che si può essere romantici utilizzando la tecnologia contemporanea. Se fosse vivo oggi, Vivaldi suonerebbe nei Metallica!

C’è già qualcosa di pronto per i due spettacoli in programma in Italia?

Sto pensando a qualcosa di specifico, cucito su misura per Venezia e Pompei, sia dal punto di vista sonoro, con musiche nuove, che scenografico, utilizzando le nuove immagini e i contenuti della mostra «Promptitude», creando un ambiente immersivo in 3D. Sarà qualcosa di completamente inedito, realizzato apposta per i due show. L’intero mio nuovo progetto «live» sarà un tributo alle radici della musica elettronica, che sono italiane. Vorrei ricordare, infatti, che l’elettronica è nata in Europa e non ha niente a che fare con gli Stati Uniti, con il blues, il jazz o il rock. Possiamo fare partire tutto dal testo di Luigi Russolo, «L’arte dei rumori», un manifesto futurista del 1913, dove si sostiene che la musica del futuro sarebbe stata suonata dalle macchine, includendo rumori e suoni dell’ambiente nelle composizioni orchestrali. Un visionario, Russolo. Spero di omaggiare, con i miei concerti a Venezia e Pompei, il ruolo fondamentale della musica italiana nell’evoluzione dell’elettronica.

I Pink Floyd hanno suonato a Pompei nel 1971 e poi a Venezia 18 anni dopo, nel 1989. Lei a luglio suonerà a Venezia e poi a Pompei due giorni dopo. Ci ha pensato?
Oh, sì! Per anni sono stato geloso dei Pink Floyd, una vera leggenda della musica. Adesso mi prendo la rivincita!

 

Intervista di Giulio Brusati

L’Arena

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