RECENT POSTS

Mantova e i Negrita, un amore che dura da trenta anni

Mantova e i Negrita, un amore che dura da trenta anni

Anna eventi

Ottobre 20th, 2023

0 Comments

Sarà un concerto che mette d’accordo tutti i nostri fan perché ci sono i Negrita di tutti gli album con l’attitudine che ha fatto dei Negrita i Negrita.

“Il genere rock, più che una moda, è una formula per fare un certo di comunicazione in ambito artistico”

Mantova e i Negrita, una storia lunga quasi trent’anni che si rinnova ancora una volta. Il nuovo appuntamento è fissato per martedì 31 ottobre quando il trio composto da Paolo “Pau ” Bruni, Enrico “Drigo” Salvi e Cesare “Mac” Petricich si esibirà al Palaunical. È Drigo, storico chitarrista solista del gruppo, a presentare il concerto ai lettori de La Voce di Mantova.

Quando è nato il vostro rapporto con la città virgiliana?

“Mantova per noi ha un significato particolare. Nel 1994, anno in cui sono nati i Negrita, ha visto la luce anche il nostro primo autentico fan club, creato da un gruppo di ragazzi mantovani. Negli anni Novanta era molto diverso da oggi e nella provincia c’erano tanti locali in cui si suonava musica dal vivo. Fra Bologna e Mantova ci siamo esibiti tantissime volte e ogni volta il pubblico ci ha accolto molto numeroso e con tanto calore”. 

Trent’anni di storia, trent’anni di musica italiana. Come si rimane sulla cresta dell’onda?

“La nostra musica è sempre stata il frutto di una ricerca e di un’interpretazione di quelli che sono i desideri del pubblico, attraverso viaggi importanti dal punto di vista umano, spirituale, intellettuale e musicale. Siamo nati come una band italiana imparando soprattutto dall’estero. Una volta acquisito il nostro linguaggio, dopo un tour importante che ci ha visto esibirci in Brasile, Cile e Uruguay, siamo diventati una band italiana che faceva musica guardando il nostro paese dall’estero. Un po’ come gli esploratori di tanto tempo fa. In questo modo si ha a che fare con una formula che si arricchisce di volta in volta”. 

Nelle vostre canzoni ci sono anche messaggi importanti, di impegno sociale, che riguardano il problema climatico, l’inquinamento, il disagio sociale, l’emargina – zione e la povertà. Qual è il vostro messaggio oggi che il mondo sta vivendo un nuovo momento difficile?

“Quando si utilizza il termine “impegno ” la faccenda si fa… impegnativa. Nella grande musica rock c’è sempre stata una coscienza che, in un certo senso, ha nobilitato questo genere. Lo dimostrano le sale piene che abbiamo avuto in questo tour senza ospitate in tv o hit radio. Il genere rock, più che una moda, è una formula per fare un certo di comunicazione in ambito artistico. Il rock non è morto, anzi, c’è una grande esigenza di questa miscela di chitarre, basso e batteria che esprimono una grande componente di ribellione insieme al desiderio di cambiare le cose. “Grandi musiche per grandi platee” disse Sting a proposito dei Police. Ascoltare Bob Marley è un invito a ballare, pensando. In entrambe i casi significa sentire il bisogno di lanciare dei messaggi .” 

Qual è allora il vostro messaggio oggi? 

“Davanti alle disgrazie a cui continuiamo ad assistere si prova un grande senso di impotenza. Torna l’importanza di viaggiare. Un conto è farsi un’idea sul mondo e sulle altre culture, un altro è viverle a livello della strada. Noi siamo dei fluidificatori di culture che, grazie alla musica, possono circolare in un mondo senza frontiere. Questo è il nostro messaggio di positività”. 

Cosa devono aspettarsi i vostri fan dal concerto del 31 ottobre ?

“Spesso ci sentiamo dire che abbiamo cambiato alcuni ingredienti della nostra musica. C’è chi dice che ci preferiva prima, chi nella fase di mezzo. Ecco, questo concerto mette d’accordo tutti. Ci sono i Negrita di tutti gli album con l’attitudine che ha fatto dei Negrita i Negrita. Musica ben suonata dal vivo valorizzata da canzoni che hanno contenuti che hanno raggiunto tante persone”. 

Cosa sarà dei Negrita nei prossimi trent’anni?

“Adesso siamo contenti che il gruppo si sia ricompattato. La nostra routine è stata talmente serrata da mettere in difficoltà matrimoni, amicizie e le stesse dinamiche tra di noi. Per un periodo abbiamo sentito il bisogno di un rompete le righe, di liberarci gli uni dagli altri. Non sapevamo nemmeno se saremmo tornati a suonare insieme. Con tentativi fatti di discussioni abbiamo ripreso il discorso ed è andato subito bene, fin dall’inizio, con grande energia e affiatamento. È un bellissimo momento e pensiamo a viverci il presente”. 

di Tiziana Pikler

La Voce di Mantova

Comments are closed.