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“Parole sotto le stelle” per ridere e pensare
Si intitola «Parole, sotto le stelle» il festival teatrale che, dal 19 giugno al 9 luglio, celebra la magia del linguaggio e la bellezza della notte veronese al Teatro Romano. In questa sua prima edizione la rassegna presenta non solo comici, ma anche attori e studiosi pronti a condividere le loro parole con il pubblico: da serate ricche di spensieratezza e risate a serate che invece portano a riflettere su noi stessi e su quello che accade nel mondo.
Torna il 19 e 20 giugno alle 21.15 il comico milanese Andrea Pucci con «C’è sempre qualcosa che non va», un viaggio nel divertimento puro, frizzante, elettrico con il coinvolgimento del pubblico, accompagnato dalla sua band.
Il 28 giugno arriva Paolo Crepet, psichiatra, sociologo, educatore, saggista e opinionista italiano, con la sua nuova conferenza spettacolo «Mordere il Cielo».
Il giorno dopo, il 29 giugno tocca a Max Angioni, non a caso detto «quello dei miracoli», che torna a Verona, al Teatro Romano, dopo lo strabiliante successo del suo ultimo tour, che ne ha determinato l’ascesa irreversibile all’Olimpo dei più sorprendenti artisti dell’ultimo secolo. Anche questa volta Max non risparmia la proverbiale autoironia, tra battute brillanti, con il ritmo serrato della Stand Up Comedy, e con il talento da improvvisatore.
L’8 luglio alle 21 Pierpaolo Spollon porta al Romano «Quel che provo dir non so» di Matteo Monforte e Pierpaolo Spollon, regia Mauro Lamanna. Pierpaolo Spollon è un attore. E un attore con le emozioni ci lavora, con le sue e con quelle degli altri. Ma che cos’è davvero un’emozione? Come nasce? Da dove viene? Siamo così sicuri di saper riconoscere tutte le emozioni che sentiamo? Quanto è importante riuscire dare un nome a ciò che proviamo? Figlio di un papà commissario di Polizia e di una mamma segretaria dell’Esercito Italiano, Pierpaolo cercherà di darsi una risposta a tutte queste domande, raccontando in scena, attraverso un monologo divertente e autoironico, quali sono stati i suoi turbolenti rapporti con le emozioni, a partire dall’età dell’infanzia, fino ad arrivare ai giorni nostri.
Il 9 luglio chiude la rassegna Roberta Bruzzone con la conferenza teatrale «Favole da incubo» per un «Viaggio nella manipolazione affettiva mortale». A teatro per cambiare la cultura di genere; uno spettacolo fatto di storie e di suggestioni, ma anche di puntuali e scientifiche valutazioni di comportamenti di manipolazione affettiva e di narcisismo che portano, a volte, troppo spesso, ad uccidere le donne in quanto tali. Questo è «Favole da Incubo», il viaggio nella manipolazione affettiva, che la nota criminologa e psicologa forense farà a teatro. «Favole da incubo intende aiutarci a prendere coscienza di quelle voci che parlano dentro di noi, che ci spingono ancora, nostro malgrado, a fare distinzioni di genere nella vita di ogni giorno», spiega Bruzzone, «perché la presa di coscienza è il primo, necessario
passo per cominciare a scardinare questi schemi mentali e fare in modo che crimini tanto orribili non trovino più un terreno in cui mettere radici, crescere
e riprodursi».
Biglietti disponibili su Ticketone, Ticketmaster e nei punti vendita abituali.
Articolo de L’Arena